Il Circolo
1) L'Associazione 10) LINK AMICI
11) LE INTERVISTE DEL CIRCOLO
12 - MANIFESTAZIONI ORGANIZZATE DAL CIRCOLO
2) 4° Bando Letterario Città di Montieri 2008 2) 5° Bando Letterario Città di Montieri 2009 2) Bando Città di Montieri - Gli Sponsor - Dove alloggiare
2) Bando Città di Montieri - Gli Sponsor esterni 2) Bando Città di Montieri 2007 2) Bando Letterario Città di Montieri 2011 2) Bando Letterario: Come arrivare a Boccheggiano 2) Finalisti Bandi anni precedenti
3) BANDI ARTISTICI E VARIE 3) BANDI LETTERARI INTERNAZIONALI
3) BANDI LETTERARI ITALIANI
3) BANDI LETTERARI ITALIANI - Finalisti
3) BANDI LETTERARI ITALIANI IN VERNACOLO 3) PORTALI DI CONCORSI LETTERARI 4) La Stampa ed il Circolo: dicono di noi
5) SCRITTORI AMICI - Volume di Poesie di Santoro
5) Scrittori amici e recensioni volumi
5) Scrittori amici e recensioni volumi
6) Artisti amici del Circolo 6) CRITICO I CRITICI - Carta dei diritti Internet 6) CRITICO I CRITICI - di Santoro Salvatore Armando 7) WEEKEND DI POESIA 8) Saggi e Recensioni
9) PERSONAGGI Avvenimenti e manifestazioni
BANDO LETTERARIO INTERNAZIONALE DI POESIA, NARRATIUVA E SAGGISTICA VERETUM LA PAGINA DELLA POESIA: Selezione delle migliori poesie italiane di autori famosi e di dielttanti
LETTERATURA ITALIANA - Dizionario etmologico METRICA E DINTORNI
POESIA CONTEMPORANEA
POESIA DEL NOVECENTO ITALIANO
TUTTE LE POESIE DI SANTORO
Tatti: un vecchio borgo, una dolce poesia. LETTURA ITALIANA E STRANIERA, INFORMATICA E VARIE
Visite
visitatori visitatore in linea |
5) Scrittori amici e recensioni volumi - Parrinello Alessandro
Dalla prefazione "Alessandro Parrinello, con il suo Riprese e contrappunti, rivela un’interiorità ed una personalità non nuove al vissuto poetico, mostra un animo sensibile ed osservatore, proteso ad indagare le profondità dell’essere umano, deciso a scandagliare i complessi rapporti che animano l’esistenza. E, partendo da questa posizione iniziale, riesce a compiere un percorso introspettivo molto ampio, ma senza paure, prende spunto ed origine dagli avvenimenti della sua vita, dai suoi amori per poi allargarsi a riflessioni universali, capaci di coinvolgere diverse sfaccettature dell’esistenza, arrivando a profonde riflessioni sul senso e sul percorso da intraprendere nel corso della propria vita. La sua silloge si muove in un territorio linguistico complesso, che risente delle diverse influenze letterarie, sulle quali Parrinello inserisce una poetica derivante dalla sua personalissima sensibilità, composta da liriche diverse tra loro, di una lunghezza variabile, che si affidano al verso libero, talvolta con degli inserti in rima. I termini sono sempre accurati e ricercati, frutto di un’alta consapevolezza linguistica, efficaci nel veicolare integralmente il pensiero dell’autore. Senza drammi, questa volta è senza drammi che ti dico che so quel che non sono e non sono quel che forse immaginavi, non importa se il meglio o il peggio, il più o il meno di una misura che hai fissato come limite al di sotto del quale non vale la pena rischiare di dividere la tua vita con altri. [...] 6 Così ho raccolto le mie cose e son tornato a casa, straniero anche a me stesso, trascinando la mia ombra sull’asfalto rovente, e mi sono messo buono a ripensare a noi, al nostro futuro già passato rapido come un direttissimo che però si muove al contrario su un binario morto, inutilmente. [...] (Senza drammi) Ci troviamo qui di fronte ad un racconto-ricordo di una storia finita, così, Senza drammi, un amore che l’autore non intende più continuare a cercare, né sforzarsi di vivere, vuole interromperlo e lo fa tutto d’un fiato, come a voler tirare le fila di discorsi ripetuti più e più volte, intere strofe senza punti, senza pause, la voglia di cacciare fuori in un attimo solo più sentimenti possibili, il bisogno di far andare la mente a ruota libera, senza alcuna costrizione. È un amore finito che prende corpo tra le pagine di Parrinello, ma è anche un amore vissuto fino in fondo, delicato, riflessivo, che vive non per un sentimento astratto, ma in virtù di continui confronti e dialoghi che l’autore intavola con un interlocutore che prende vita dalla sua stessa penna, non lasciando nulla di intentato o, peggio, di incompreso. Ma i momenti più alti di Riprese e contrappunti si manifestano quando Alessandro Parrinello si lascia andare a profonde riflessioni sulla sua ed altrui esistenza. "Troppa vita, troppa / persino per noi / cui niente mancherebbe / e volge la voce a sibilo, si spegne / in un sussurro, / si torcono le bocche avare / in amari sorrisi: / strano come si possa /essere già tanto morti da vivi" (Troppa vita). Il verso finale rivela il profondo sconforto che prova l’autore dinanzi ai tristi misteri dell’esistenza, anche i più banali, per i quali nulla si può fare, se non provare a reagire, ma non è sempre facile, anzi, spesso, per la paura di cambiare la propria condizione, l’essere umano preferisce rinunciare a se stesso e vivere in una continua apatia. Così tu ti condanni da solo alla gabbia dorata da cui se volessi usciresti gioioso in un volo che solo saprebbe di vento ed invece scompari in un lento trascinarsi di giorni tutti uguali come il tordo che a stento le ali sia riuscito a liberare dal calappio. [...] (Autocondanna) Ancora un linguaggio senza fiato, senza respiro, né pause o interruzioni, un libero fluire di pensieri che si riversano in tutta la loro essenza sulla carta stampata, con una forza ed un’energia senza paragoni; lo stile di Parrinello, così coinvolgente, diviene un vortice di parole e suoni capace di travolgere e sconvolgere i pensieri dei lettori che gli si avvicinano. Ed in questo momento, in cui colui che legge è totalmente preso e vulnerabile, l’autore affonda il suo colpo finale, con due domande pungenti che, come spade, si conficcano nel cuore del lettore e lo portano, inevitabilmente, alla riflessione su ciò che è stata ed è diventata la propria vita. [...] Ma credi veramente che ti basti strisciare in questo modo per dirti liberato? E forse la carezza che ricevi è meno avara del bacio che in passato ti dava la sera la bocca più pungente? (Autocondanna) 8 La messa in discussione di sé, del rinnegamento del proprio passato: quanto è costato, quanto di noi ha portato via? E, soprattutto, ne è valsa la pena? Non era forse meglio l’indecisione dell’insicurezza, che, almeno, era causa di sentimenti vivi e profondi, rispetto ad un’apatica sicurezza? È questo un profondo e doloroso interrogativo che l’autore rivolge a se stesso in primis, ma anche e soprattutto a noi lettori, lasciandoci liberi di rispondere come meglio crediamo. Non dà una risposta, forse non c’è un modo di vita che veramente possa rassicurare e rendere sereno l’essere umano... A dispetto di queste profonde ed amare riflessioni sull’esistenza, Parrinello non intende mostrare un’assenza di speranza, bensì vuole che il percorso individuale e collettivo vada avanti, con tutta la serenità e solarità possibile. Ed è per questo motivo che chiude la sua silloge con un soffio di profonda fiducia, raccontando e donando a noi il suo amore per la stagione più radiosa di tutte. Amo l’estate, la nuda estate gialla spogliata dal vento: nell’ora che infiamma le corti nell’erba che appassisce lungo i muri nei viali desolati del meriggio infanzia del tempo che fugge oltre il presente e s’infinita. [...] Amo l’estate stesa sui bagnasciuga la sua coperta lisa di sterpi e di fieno gettata sulle spalle dei morti, il grido d’un gabbiano senza patria planato sulla placida scogliera e il mare silenzioso che riporta avanzi di ricordi, e si fa sera alle finestre confortate: amo l’estate, immobile dolcezza. (Estate) 9 Nonostante "il grido d’un gabbiano senza patria", la nostalgia delle serate o la lentezza della calura pomeridiana, l’estate resta la stagione più amata dal poeta; allo stesso modo, sebbene presenti difficoltà e avversità, non bisogna mai smettere di amare la vita. Paola Santamaria Alessandro Parrinello è nato a Sassari il 13 ottobre del 1969. Diplomatosi al Liceo Classico "Canopoleno", si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Roma nel 1997. Dopo un soggiorno a Londra, è tornato in Italia e si è dedicato a diverse attività, tra cui l’insegnamento presso scuole secondarie superiori. Attualmente è funzionario del Ministero degli Affari Esteri. Ha pubblicato la raccolta Luci e ombre presso la Casa Editrice Aletti. Sue liriche sono presenti su diversi siti internet dedicati alla poesia. In copertina: Pierre-Auguste Renoir, The Concert (1918-1919). Data di creazione: 09/08/2009 @ 20:03 | Sostieni il Circolo
ISCRIZIONI AL CIRCOLO
|